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Patologie anali

Incontinenza anale

E' particolarmente difficile stabilire la reale incidenza di questa grave invalidante condizione patologica per la non univocità dei dati raccolti e per la tendenza del paziente a tenere nascosta la propria affezione per vergogna e/o per timore del trattamento chirurgico: le limitate casistiche riportate in letteratura, infatti, sono legate non tanto allo scarso interesse che i medici potrebbero avere nei confronti di questa affezione quanto alla scarsa disponibilità dei pazienti a "confessare" il loro problema, forse anche per la mancanza di una reale sensibilizzazione socio-sanitaria che faccia uscire dai pregiudizi di questa malattia. Per giungere ad una corretta diagnosi è indispensabile un corretto studio clinico mediante manometria anorettale, defecografia, elettromiografia, studio della latenza dei nervi pudendi ed ecografia anale con sonda rotante: tutto ciò ci consente di valutare il tipo ed il grado di incontinenza.

Manometria

manometria - incontinenza anale

Se dallo studio clinico e strumentale evinciamo che un trattamento medico-dietetico costipante, una rieducazione mediante bio-feedback o elettrostimolazioni sfinteriali non possano migliorare il deficit della continenza, è necessario optare per il trattamento chirurgico. I possibili interventi chirurgici consistono in:

  • PLASTICHE CUTANEE
  • PLASTICHE SFINTERICHE
  • TRATTAMENTO DELL'INCONTINENZA IDIOPATICA
  • IMPIANTO DI SFINTERE ANALE ARTIFICIALE

Il trattamento chirurgico di scelta è strettamente correlato all'etiologia della incontinenza: tutte le tecniche, comunque, hanno la finalità comune di restringere il canale anale e di allungarlo, per modo che possano ristabilirsi le fisiologiche condizioni pressorie endoluminali. Le plastiche cutanee vengono eseguite per le incontinenze di origine mucosa, generalmente esito dell'emorroidectomia secondo Whitehead. Le plastiche sfinteriche vengono eseguite in caso di lesioni muscolari quali quelle rilevabili per impalamento, per lacerazione sfinteriale da cause ostetriche o nella chirurgia delle fistole anali: sono lesioni che interessano lo sfintere anale esterno anterioriormente in caso di danno ostetrico, lateralmente in caso di post-trattamento di una fistola anale. Le metodiche utilizzate sono:

  • la riparazione sfinterica diretta, che previa escissione del tessuto cicatriziale, consiste nella individuazione dei capi dello sfintere sezionato e quindi nella loro mobilizzazione e nella sutura termino-terminale.
  • l'overlapping, la riparazione cioè mediante sovrapposizione dei capi muscolari, che assicura una "presa" maggiore con minori rischi di deiscenza, ma che ha maggiori possibilità di esiti stenotici.
  • la graciloplastica. Il trattamento dell'incontinenza idiopatica consiste soprattutto nel post-anal repair.

L'impianto di sfintere anale artificiale è riservato agli esiti demolitivi della chirurgia oncologica e alla severa incontinenza idiopatica.

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